Cittadini italiani si nasce, vale a dire che è cittadino italiano chi ha un genitore 
italiano, in questo caso si ha la cittadinanza per filiazione. Ma cittadini italiani si può 
anche diventare. Le regole sulla cittadinanza sono contenute nella Legge n. 9 del 5 
febbraio 1992 e in alcune norme successive. 
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L’acquisizione della cittadinanza è automatica in alcuni casi, ad esempio o minori di 
18 anni che sono stati regolarmente adottati da italiani; oppure i figli di genitori ignoti 
trovati abbandonati sul territorio italiano; o ancora i figli nati sul territorio italiano da 
genitori apolidi, cioè senza cittadinanza. 
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Ma si può anche acquisire la cittadinanza in altri numerosi casi previsti dalla legge. 
Alcune persone possono ottenerla facendo una dichiarazione di volontà, altre invece 
debbono presentare una domanda. Diventano cittadini italiani con una dichiarazione 
gli stranieri il cui padre o la madre o uno “degli ascendenti in linea retta di secondo 
grado” (quindi almeno un nonno) sono stati cittadini italiani. In questo caso essi 
devono risiedere legalmente sul territorio italiano da almeno due anni al momento in 
cui raggiungono la maggiore età. Questa regola interessa i moltissimi cittadini 
stranieri discendenti da italiani emigrati in passato all’estero, in Sud e Nord America, 
in Australia, in paesi europei. 
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È sufficiente una dichiarazione anche per lo straniero nato in Italia che vi ha risieduto 
legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età. In questo 
caso, il ragazzo straniero deve esprimere una dichiarazione entro una  anno dal giorno 
in cui compie 18 anni. Cominciano a essere molti i ragazzi nati in Italia da genitori 
stranieri e quindi nella condizione di dichiarare   la volontà di diventare cittadini 
italiani. Ma ci sono alcuni problemi. La legge prevede che essi non debbano avere 
avuto la propria residenza all’estero neanche per un breve tempo. Purtroppo alcuni 
ragazzi sono nati in Italia ma magari poi sono tornati all’estero, oppure la loro 
famiglia non ha avuto il permesso di soggiorno cioè non è stata in regola per qualche 
tempo. Essi non possono allora acquisire la cittadinanza solamente con la 
dichiarazione, ma possono presentare una domanda di cittadinanza se hanno alcuni 
requisiti. 
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In primo luogo i richiedenti devono consultare bene la legge per controllare di avere 
tutti i requisiti previsti. Poi occorre compilare i moduli di domanda, allegare la 
documentazione necessaria e presentarla alla Prefettura della provincia in cui risiede.  
Da questo momento in poi tutto è in mano del Ministero dell’Interno. Le norme 
prevedono un tempo massimo di 730 giorni per avere  una risposta, a partire dal 
giorno di presentazione della richiesta. Nella realtà i tempi possono essere più lunghi 
E poi la risposta può essere positiva o negativa. 
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Nel caso la domanda venga accolta, il richiedente ha sei mesi di tempo per presentarsi 
al comune di residenza con due testimoni per prestare il giuramento di fedeltà alla 
Repubblica italiana. Il giuramento di solito viene pronunciato davanti al Sindaco di 
Comune di residenza, o a un su delegato. Nel locale c’è la bandiera della Repubblica 
e il testo della Costituzione Italiana. 
                                                                 (tratto e adattato da Passaporto per l’Italia)
Date un titolo ad ogni paragrafo 
LA CITTADINANZA PER DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ – LA CERIMONIA 
DEL GIURAMENTO - LA CITTADINANZA AUTOMATICA – COME FARE LA 
DOMANDA DI CITTADINANZA –  PER CHI È NATO IN ITALIA  
Rispondete al questionario

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