lunedì 19 dicembre 2011

La cittadinanza Italiana



Cittadini italiani si nasce, vale a dire che è cittadino italiano chi ha un genitore
italiano, in questo caso si ha la cittadinanza per filiazione. Ma cittadini italiani si può
anche diventare. Le regole sulla cittadinanza sono contenute nella Legge n. 9 del 5
febbraio 1992 e in alcune norme successive.
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L’acquisizione della cittadinanza è automatica in alcuni casi, ad esempio o minori di
18 anni che sono stati regolarmente adottati da italiani; oppure i figli di genitori ignoti
trovati abbandonati sul territorio italiano; o ancora i figli nati sul territorio italiano da
genitori apolidi, cioè senza cittadinanza.
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Ma si può anche acquisire la cittadinanza in altri numerosi casi previsti dalla legge.
Alcune persone possono ottenerla facendo una dichiarazione di volontà, altre invece
debbono presentare una domanda. Diventano cittadini italiani con una dichiarazione
gli stranieri il cui padre o la madre o uno “degli ascendenti in linea retta di secondo
grado” (quindi almeno un nonno) sono stati cittadini italiani. In questo caso essi
devono risiedere legalmente sul territorio italiano da almeno due anni al momento in
cui raggiungono la maggiore età. Questa regola interessa i moltissimi cittadini
stranieri discendenti da italiani emigrati in passato all’estero, in Sud e Nord America,
in Australia, in paesi europei.
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È sufficiente una dichiarazione anche per lo straniero nato in Italia che vi ha risieduto
legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età. In questo
caso, il ragazzo straniero deve esprimere una dichiarazione entro una  anno dal giorno
in cui compie 18 anni. Cominciano a essere molti i ragazzi nati in Italia da genitori
stranieri e quindi nella condizione di dichiarare   la volontà di diventare cittadini
italiani. Ma ci sono alcuni problemi. La legge prevede che essi non debbano avere
avuto la propria residenza all’estero neanche per un breve tempo. Purtroppo alcuni
ragazzi sono nati in Italia ma magari poi sono tornati all’estero, oppure la loro
famiglia non ha avuto il permesso di soggiorno cioè non è stata in regola per qualche
tempo. Essi non possono allora acquisire la cittadinanza solamente con la
dichiarazione, ma possono presentare una domanda di cittadinanza se hanno alcuni
requisiti.
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In primo luogo i richiedenti devono consultare bene la legge per controllare di avere
tutti i requisiti previsti. Poi occorre compilare i moduli di domanda, allegare la
documentazione necessaria e presentarla alla Prefettura della provincia in cui risiede. 
Da questo momento in poi tutto è in mano del Ministero dell’Interno. Le norme
prevedono un tempo massimo di 730 giorni per avere  una risposta, a partire dal
giorno di presentazione della richiesta. Nella realtà i tempi possono essere più lunghi
E poi la risposta può essere positiva o negativa.
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Nel caso la domanda venga accolta, il richiedente ha sei mesi di tempo per presentarsi
al comune di residenza con due testimoni per prestare il giuramento di fedeltà alla
Repubblica italiana. Il giuramento di solito viene pronunciato davanti al Sindaco di
Comune di residenza, o a un su delegato. Nel locale c’è la bandiera della Repubblica
e il testo della Costituzione Italiana.
                                                                 (tratto e adattato da Passaporto per l’Italia)

Date un titolo ad ogni paragrafo 
LA CITTADINANZA PER DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ – LA CERIMONIA
DEL GIURAMENTO - LA CITTADINANZA AUTOMATICA – COME FARE LA
DOMANDA DI CITTADINANZA –  PER CHI È NATO IN ITALIA  

Rispondete al questionario


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